Educazione Continua in Medicina: fra obblighi e semplici opportunità

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Come orientarsi per essere “certificabili”

di Francesco Falli

Tutti i professionisti sanitari oggi rientrano nel programma nazionale di Educazione Continua in Medicina, noto come ECM, varato con legge del 1999 e scattato nell’aprile del 2002: al riguardo, come ogni cosa vissuta come ‘’obbligo’’, si è sviluppata -qua e là- una forma di scetticismo e perfino di fastidio verso la formazione, quando la stessa potrebbe sicuramente essere recepita, invece, come una importante opportunità.

Inoltre, non ha aiutato il fatto che ad oggi il comportamento di chi ha rispettato il programma, e di coloro che non se ne sono curati, è considerato su molti aspetti concreti assolutamente analogo (ad esempio: la retribuzione).

Siamo tutti d’accordo su un concetto standard: un professionista formato ed aggiornato lavora meglio, e migliora le prestazioni dell’azienda per la quale esercita (naturalmente, è cosa preziosa anche per un libero professionista); così viene anche spontaneo pensare che la formazione ‘’la deve offrire il datore di lavoro’’…in realtà, alcune sentenze della Cassazione (cfr la  21817 del 20 ottobre 2011) sono andate verso la direzione di una esclusiva responsabilità dei sanitari stessi ma, anche per questo, vorrei aiutare tutti coloro che partecipano al programma a ‘’imparare’’ la miglior gestione possibile del proprio debito formativo.

Infatti, si possono ridurre con pochi passaggi i ‘’150 crediti a triennio’’ che sono attribuiti a tutti i sanitari: con poca difficoltà, e con un po’ di minima attenzione.

Per prima cosa, è necessario essere registrati su Co.Ge.A.P.S., il Consorzio che gestisce l’anagrafe dei crediti; tutti coloro che sono iscritti in un Ordine sono ‘’dentro‘’ il sistema automaticamente, ma per gestire bene il proprio profilo è buonissima cosa registrarsi, e lo si può fare anche sulla App del gestore.

In sintesi estrema, Agenas è l’ente che ‘’stabilisce’’ le regole dell’ECM  (ad esempio, quanto vale in termini di ‘’bonus’’ produrre il proprio dossier formativo, oppure – vedi 2022- come viene attribuito un bonus di gruppo, in questo caso relativo al Covid) mentre CoGe.A.P.S. è il servizio di ‘’anagrafe’’ che per ogni professionista ‘’certifica’’ la situazione.

Infatti, un sanitario che è in regola con il programma viene detto ‘’certificabile’’, per quel triennio preso in esame.

La novità di oggi, alla luce dell’art 38 bis della Legge 233/2021 detta del ‘’PNRR’’ (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), è che chi non avrà assolto il proprio debito formativo almeno al 70% “nell’ultimo triennio formativo’’ rischia di non vedere intervenire, se necessaria, la propria polizza professionale.

In estrema sintesi: chi non ha i crediti ECM, rischia conseguenze in un ambito di valutazione anche giudiziaria.

Come fare allora – ed è questo il senso del piccolo contributo- per gestire al meglio il proprio debito, senza impazzire ed in modo soft, usando al meglio sia i tre anni di tempo previsti, sia le varie opzioni formative?

Per prima cosa, se si vogliono seguire eventi in forma ‘’comoda’’ e gratuita, un consiglio è quello di utilizzare le non rare FAD senza costi: la FNOPI, in accordo con FNOMCeO  (la Federazione Ordini dei Medici) propone sempre eventi che rilasciano crediti in discreta misura, importanti e appunto gratuiti.

Esistono anche altri provider che offrono formazione FAD gratuita e, se si tratta di eventi asincroni (che si possono cioè fare collegandosi più volte, anche in diverse settimane) si possono frequentare con molta tranquillità, senza scadenze imminenti.

Esistono inoltre – e sono tutte fruibili, anche a livello di informazione, dalla home page di Co.Ge.A.P.S. – modalità che consentono di ottenere sconti importanti sul totale del debito: chi, ad esempio, compila un proprio ‘’dossier formativo’’ (cioè, chi indica quale tipo di eventi vorrà frequentare nel triennio, preferendo alcuni obiettivi già presenti in elenco) avrà subito 30 crediti in meno da acquisire nel triennio, e potrà anche averne ulteriori venti nel triennio seguente, se effettivamente prenderà parte alla maggior parte degli eventi previsti ed indicati.

E poi, la utile novità della ‘’autoformazione’’ che consiste nel dichiarare i titoli, e le ore di lettura necessarie, di testi professionali effettivamente letti; questa modalità permette di ‘’scaricare’’ fino al 20% del debito; chi ha, per capirci, un debito di 120 crediti ECM nel triennio, potrà in questo modo ‘’scaricare’’ fino a 24 crediti con la autoformazione: unitamente alla creazione del dossier, abbiamo già oltre cinquanta crediti in meno da acquisire, non proprio pochissimi.

Il sito indica anche come ottenere sconti nella funzione di tutor di studenti in formazione in corsi di laurea delle professioni sanitarie, e spiega come fare per richiedere le esenzioni o gli esoneri (nella pagina detta, appunto, ‘’esoneri ed esenzioni’’) per malattie superiori a quindici giorni, per vari tipi di aspettativa, e come inserire i percorsi di formazione universitari (master) che consentono di essere esonerati dal programma ECM per quell’anno solare prevalente.

Insomma, come spesso avviene, ‘’conoscere è sempre un vantaggio ‘’, e queste piccole, semplici informazioni possono permettere a tanti colleghi, e sanitari in genere, di diventare con poco sforzo ‘’certificabili’’.

Pochi mesi fa, i certificabili -sul totale degli iscritti agli Albi professionali – erano circa il 67% degli Infermieri italiani: nel 33% mancante ci sono, senza dubbio, moltissimi che potrebbero ottenere anch’essi senza sforzo alcuno la ‘’certificazione’’ in quanto esenti, esonerati, o per altri motivi proposti dallo stesso Co.Ge.A.P.S. ma che, se non si ‘’agisce’’ inserendo le condizioni in essere sul proprio profilo, con pochi e semplici passaggi, naturalmente questi aspetti non possono essere caricati automaticamente, ma vanno autodichiarati dai singoli professionisti.

Link per accedere a COGEAPS

Art38 bis della Legge 233/202

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