Assistente infermiere e il nuovo profilo OSS: verso un nuovo paradigma dell’assistenza

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Con l’adozione da parte del Governo e delle Regioni del nuovo Accordo Stato-Regioni sancito il 3 ottobre 2024 (e aggiornato a dicembre), sono entrati ufficialmente in vigore il profilo professionale dell’Assistente Infermiere e la revisione complessiva del ruolo dell’Operatore Socio-Sanitario (OSS). Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2025 e quello successivo del 25 marzo 2025 ne hanno sancito l’attuazione su tutto il territorio nazionale.

Due provvedimenti che rispondono a trasformazioni profonde: invecchiamento della popolazione, aumento delle cronicità, domanda crescente di competenze integrate nei team sanitari e socio-sanitari. Vediamo cosa cambia.

Il 2025 si sta rivelando un anno spartiacque per l’evoluzione delle professioni socio-sanitarie in Italia. Due accordi, recepiti con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, hanno modificato profondamente il panorama formativo e operativo degli Operatori Socio-Sanitari (OSS) e introdotto una nuova figura: l’Assistente Infermiere.

Questo cambiamento nasce dalla consapevolezza, condivisa a livello istituzionale, che le risposte assistenziali attuali devono adeguarsi a scenari profondamente trasformati: l’invecchiamento della popolazione, la diffusione delle patologie croniche e la crescente esigenza di un approccio multidisciplinare centrato sulla persona.

👥 Assistente Infermiere: una nuova figura tra infermieristica e socio-sanitario

Introdotto con l’Accordo Stato-Regioni del 3 ottobre 2024 (modificato a dicembre e recepito ufficialmente a febbraio 2025), l’Assistente Infermiere rappresenta l’evoluzione dell’OSS con formazione complementare. Non è un infermiere né un semplice supporto operativo, ma un professionista sanitario con competenze tecniche avanzate e una responsabilità ben definita nell’esecuzione delle attività assegnate.

Questa figura affianca l’infermiere in modo strutturato, nei contesti clinici e territoriali, svolgendo attività sanitarie standardizzate con competenze che comprendono:

  • rilevazione di parametri clinici, saturazione, segni di allerta e scale del dolore (inclusi strumenti come PAINAD e NOPPAIN),
  • somministrazione di terapia per via orale, topica, enterale, e – in condizioni di stabilità clinica e sotto supervisione – anche iniettiva (sottocutanea e intramuscolare),
  • gestione di stomie e tracheostomie stabilizzate,
  • supporto alle cure di fine vita e interventi per la libertà di movimento (prevenzione della contenzione).

Il punto di svolta è il riconoscimento di una responsabilità tecnica autonoma, pur sempre collocata nell’ambito della collaborazione e supervisione dell’infermiere.

🎓 Come si diventa Assistente Infermiere?

Il percorso formativo prevede:

  • Qualifica OSS già conseguita;
  • Diploma di scuola secondaria superiore e 24 mesi di esperienza lavorativa, oppure
  • In assenza di diploma, almeno 5 anni di esperienza OSS negli ultimi 8 anni + modulo propedeutico di 100 ore;
  • Frequenza obbligatoria di un corso regionale tra le 500 e le 600 ore, articolato in teoria, tirocinio e simulazioni.

Il corso si conclude con esame teorico-pratico davanti a una commissione composta da rappresentanti istituzionali e professionali.

🔧 Il nuovo profilo dell’OSS: un professionista riformato, non solo aggiornato

Accanto a questa nuova figura, il profilo dell’Operatore Socio-Sanitario è stato completamente rivisitato con un Accordo Stato-Regioni del 3 ottobre 2024 e recepito a marzo 2025. Un aggiornamento necessario, dopo oltre vent’anni dalla sua definizione iniziale (2001), per renderlo più aderente alle esigenze contemporanee.

🧠 Le principali novità:

  • Ampliamento degli ambiti di intervento: sanitario, socio-sanitario, scolastico, penitenziario, domiciliare, strutture psichiatriche.
  • Formazione potenziata a 1000 ore:
    • 200 ore teoria di base
    • 250 ore teoria professionalizzante
    • 100 ore laboratori/esercitazioni
    • 450 ore di tirocinio (almeno 150 in ambito sanitario)
  • Competenze rafforzate: rilevazione parametri vitali, supporto all’assunzione terapeutica, medicazioni semplici, supporto all’autonomia, comunicazione in équipe.

L’OSS viene così riconosciuto non più come operatore esecutivo, ma come figura integrante e proattiva dell’équipe assistenziale, capace di adattarsi a contesti complessi e contribuire al benessere psico-fisico dell’assistito in ogni fase della vita.

🔄 Cosa cambia per chi è già OSS?

Questo è forse uno degli aspetti più rilevanti per la comunità professionale attiva.

🔹 Qualifica e validità:

  • Le qualifiche ottenute ai sensi dell’Accordo del 2001 restano pienamente valide;
  • Sono equipollenti alla nuova qualifica OSS del 2025, ma…

🔹 Obbligo di aggiornamento:

  • I professionisti già qualificati devono frequentare, entro 3 anni dall’entrata in vigore del decreto, un corso di aggiornamento di almeno 30 ore, organizzato dalle Regioni/Province autonome;
  • È previsto l’accesso agevolato al profilo di Assistente Infermiere tramite riconoscimento di crediti formativilegati a titoli pregressi ed esperienza lavorativa.

📍 Perché tutto questo è importante?

Questo doppio intervento normativo trasforma il sistema non solo a livello formale, ma culturale. Si valorizzano le esperienze pregresse, ma si lancia anche un messaggio chiaro: la professionalizzazione dell’assistenza di base è una leva strategica per la qualità del sistema sanitario.

Si investe sulla formazione, sulla responsabilizzazione, sul lavoro di squadra. Si costruiscono percorsi di carriera orizzontale che danno nuove prospettive agli operatori esperti. Si riconosce il ruolo cruciale di OSS e Assistenti Infermieri come cerniera tra il bisogno della persona e la risposta dei servizi.

🔚 Conclusioni: riflessioni verso un nuovo paradigma dell’assistenza

La riforma dell’Operatore Socio-Sanitario e la nascita dell’Assistente Infermiere rappresentano molto più di un aggiornamento normativo. Sono l’espressione concreta di una nuova visione dell’assistenza, nella quale la persona al centro incontra un sistema capace di rispondere in modo flessibile, integrato e competente.

Siamo di fronte a un modello assistenziale che punta sulla valorizzazione del capitale umano, sulla crescita continua delle competenze e sull’interconnessione tra saperi. La formazione non è più solo il passaggio iniziale per accedere alla professione, ma diventa un processo dinamico e modulare, in grado di accompagnare ciascun operatore lungo tutto il proprio percorso.

In questo nuovo scenario, l’integrazione professionale non è solo una parola chiave, ma una necessità operativa: ogni figura – OSS, assistente infermiere, infermiere, medico, assistente sociale – deve potersi esprimere al massimo delle proprie capacità all’interno di un’équipe coesa, dove ruoli e responsabilità siano complementari, mai in competizione.

Un elemento fondamentale di questa evoluzione è anche la valorizzazione dell’esperienza pregressa. Gli operatori che da anni lavorano “sul campo” vedono riconosciuta la loro competenza, e possono accedere a percorsi di aggiornamento mirati, o scegliere di specializzarsi ulteriormente nel nuovo ruolo di assistente infermiere. È una scelta di rispetto e fiducia nelle persone che, ogni giorno, sostengono il sistema con professionalità e dedizione.

Per chi opera nella sanità, questo è il tempo delle scelte strategiche. È il momento di interrogarsi sul proprio ruolo futuro, individuare nuovi spazi di sviluppo, investire nella propria crescita con consapevolezza.